CALABRIA SUD Località Zambrone (Marina)
Antichi testi narrano che; in tempi remoti sorgeva sul Monte Poro “luogo lieto di pascoli e di seminati”; la città di Aramoni.
Forse per dispute con le tribù vicine; o forse per volere del re Roberto d’Angiò; essa fu distrutta intorno al 1310.
Si narra che gli aramonesi sfuggiti alla devastazione; si riversassero sulle coste in cerca di rifugio e si stabilirono lungo la fiumara Potàme; in località San Giovannello; oggi nota come località Madama.
In quegli anni le coste erano continuamente minacciate dalle incursioni dei pirati; come testimoniano i resti delle torri disseminate lungo il litorale dell’Angitola a Tropea; che avevano il compito di avvisare dell'imminente pericolo.
Gli aramonesi furono quindi costretti ad abbandonare ancora una volta le case per cercare dimora sicura verso l'interno collinoso.
Qui trovarono riparo e costruirono tre villaggi che; in memoria della loro consanguineità chiamarono con tre nomi inizianti con la medesima lettera Z e cioè: Zambrone; Zaccanopoli, Zungri.
Altre fonti; invece; sostengono che il toponimo Zambrone; derivi da Zambros; nome appartenuto ad un'antica e nobile famiglia che avrebbe abitato nei tempi remoti queste terre; dando qui origini ad una laboriosa masseria che nel corso dei secoli si sarebbe ingrandita attraverso i discendenti della stirpe; diventando un vero e proprio punto di riferimento per le zone circostanti.
Altre fonti ancora fanno derivare il nome Zambrone dal promontorio su cui sorge; anticamente detto Zam-brone.
Lo spazio pubblico posizionato tra la località Madama e la Marina spalanca le porte a un panorama mozzafiato.
L’orizzonte del mare verde cristallino; la sabbia bianca e fine; le Isole Eolie; scorci della Costa degli dei offrono ai visitatori sensazioni e paesaggi dotati di rara e impareggiabile bellezza.
È attualmente in corso l’attività per una sua sostanziale riqualificazione che, una volta definita, sarà il fiore all’occhiello del paesaggio zambronese.
La spiaggia è l'attrattiva principale della Marina.
In realtà qui si trovano due spiagge diverse; separate dalle rocce di punta Zambrone.
L'arenile più lungo è quello che rimane a sud della punta ed è una striscia di sabbie bianche lunga poco più di 2 km; che presenta a tratti una profondità di una cinquantina di metri.
Si tratta di una spiaggia di sabbie fini; lambita da una mare trasparente; davvero invitante.
Punta Zambrone chiude a nord la spiaggia; e fornisce una valida alternativa rocciosa per coloro che amano i tuffi e praticare lo snorkeling.
La spiaggia che si apre da qui in direzione di Briatico prende infatti il nome di Paradiso del Sub; grazie alle sue acque cristalline che consentono un ottima visibilità; in un tripudio di colori.
Qui la spiaggia è decisamente più piccola ma la scenografia è meravigliosa.
Tra le escursioni consigliate segnaliamo quelle alla bella Tropea; che dista appena 7 km a sud-ovest di Marina di Zambrone; magari con una sosta alla notevole spiaggia di Parghelia; oppure visitare Briatico; con i sui caratteristici ruderi del castello; che impreziosiscono quel tratto costiero.
A Zambrone centro ricordatevi una visita alla chiesa di S. Carlo; il più importante monumento cittadino.
In estate molto visitato è l'Aquapark di Zambrone; uno dei parchi acquatici più grandi di tutta l'Italia del Sud.
Eventi e manifestazioni a Zambrone: da segnalare le opportunità dell'Agosto Zambronese; che in genere si svolge in alta stagione; dal 20 di luglio a fine agosto.
Il calendario è sempre denso di appuntamenti artistici e sono anche da provare i percorsi enogastronomici; dove poter gustare i gustosi prodotti locali; molto saporiti e caratteristici; della Sagra dei Prodotti tipici.
L'appuntamento patronale è invece quello del 4 novembre con la Festa di San Carlo Borromeo; quando in città sfilano i cosiddetti “Giganti”, degli enormi pupazzi di cartapesta.
Questa programmazione potrebbe subire delle variazione in ragione del distanziamento imposto dal Coronavirus
DINTORNI
Pizzo
Località balneare posizionata su una rupe di tufo a picco sul mare; Pizzo è caratterizzata da un centro storico irto di vicoletti e scalinate; che ne collegano la parte bassa (detta Marina) a quella alta.
Quest’ultima si distingue per la presenza del Castello Aragonese e della caratteristica Piazza della Repubblica; con il suo suggestivo “spunduni”.
Cittadina molto vivace e ricca di negozi artigiani; ha origini medievali e si è fatta conoscere in tutto il mondo per la pesca e la conservazione del tonno e per la lavorazione del gelato.
All’interno del Castello troviamo il Museo Murattiano; con una rappresentazione che ripercorre le ultime ore di vita di Gioacchino Murat; Re di Napoli e cognato di Napoleone; qui giustiziato il 13 ottobre 1815.
Importanti anche il Duomo di S. Giorgio (XVII sec.) e la particolarissima Chiesetta di Piedigrotta; realizzata nel tufo e prospiciente la spiaggia.
Tropea - Capo Vaticano
Da molti considerata la “Perla del Tirreno”; Tropea è senza dubbio la località turistica più importante della regione.
La parte vecchia del paese è posta su un promontorio di tufo che si affaccia direttamente su un’ampia spiaggia bianca e su uno specchio di mare dagli straordinari colori.
Dal terrazzo si può; inoltre; ammirare la Chiesetta di S. Maria dell’Isola; simbolo della Calabria in tutto il mondo.
Si tratta di un convento benedettino di origini medievali; che si erge su un suggestivo scoglio; legato alla terra da un lembo di spiaggia. Sempre nel centro storico; disseminato di negozi che offrono importanti esempi di artigianato locale; è da visitare la Cattedrale normanna. Considerata una delle stazioni balneari più rinomate del Mediterraneo e dotata di un efficiente porticciolo turistico; è nota anche per la squisita Cipolla Rossa.
Più a sud è ubicata Capo Vaticano; dove si ammirano panorami mozzafiato; splendide calette ed imponenti speroni rocciosi.
Tra le spiagge più frequentate quelle di Baia di Riaci; Baia di Formicoli; Grotticelle e S. Maria.
Su uno dei vari promontori a picco sul mare troviamo il Belvedere (99 m s.l.m.); da cui si può godere un panorama a perdita d’occhio; che va dalla punta nordorientale della Sicilia fino all’arcipelago delle Isole Eolie.
Vibo Valentia
Capoluogo di provincia e maggiore centro della zona; presenta origini risalenti ai tempi della Magna Grecia.
Sorse con il nome di Hipponion; come colonia dell’antica Locri Epizefiri.
In seguito subì l’influssodella civiltà romana e fu ribattezzata Vibona.
Durante il Medioevo passò ai Normanni; divenendo Monteleone.
Dal 1928 riacquistò l’antica denominazione latina di Vibo Valentia.
Di particolare interesse il castello normanno-svevo; con al suo interno il Museo Archeologico Statale; e l’itinerario archeologico delle mura greche.
Rilevanti anche il Duomo con le sue porte bronzee (XVII sec.); la Chiesa di S. Michele con il campanile del Peruzzi (XVI sec.) e la Chiesetta di S. Ruba; di origini bizantine.
Nella frazione Marina è ubicato un importante porto naturale a vocazione turistico - commerciale (un tempo noto come Porto Santa Venere); che nel periodo estivo offre collegamenti giornalieri per le Isole Eolie.
Tra le manifestazioni del luogo si ricorda la festa della Madonna a mare nel mese di agosto (terza domenica); famosa per la suggestiva processione nel porto; le cui acque vengono disseminate di innumerevoli lumini.
L’evento termina con coloratissimi fuochi pirotecnici.
Serra San Bruno
Uno dei luoghi di maggiore interesse della nostra regione; Serra San Bruno è immersa nel verde delle Serre calabresi ed è ricca di gioielli architettonici di varie epoche.
Fu fondata dal monaco Brunone di Colonia; che vi costruì il suo eremo dando vita all’Ordine dei Certosini.
Meta di un turismo religioso ma non solo è la Certosa di Santo Stefano del Bosco; il primo monastero d’Italia ed il secondo in Europa dopo quello di Grenoble.
A Serra San Bruno è possibile visitare il Museo della Certosa; all’interno del quale si possono ammirare i capolavori dell’arte della spiritualità prodotti dai certosini; la Chiesa dell’Addolorata; la Chiesa dell’Annunziata; la Chiesa di Santa Maria dell’Eremo (o del Bosco) dove visse e morì San Brunone.
Accanto ad essa si trova la Grotta in cui il Santo pregava e dormiva ed il laghetto dei Miracoli; che la tradizione vuole come il luogo in cui si trovassero le spoglie del Santo.
Stilo - Gerace - Locri
STILO
Centro di origine bizantina fra i più importanti della Calabria; aggrappato al Monte Cosolino.
Fra i numerosi monumenti quello di maggiore interesse è la Cattolica; una chiesetta bizantina risalente al VII sec.a.C. costruita in mattoni; ben conservata.
GERACE
Fondata da profughi locresi nel IX sec. il suo nome deriverebbe dal bizantino Aghia (Santa) Ciriaca; o jerà akis (vetta sacra).
Poggiata su un rilievo arenario; dalla sua posizione si domina la quasi totalità del territorio della Locride.
Sebbene sia stata più volte saccheggiata dai saraceni e distrutta dai violenti terremoti; conserva intatto il suo centro storico che comprende il grandioso Castello (XII sec.); la Cattedrale in stile romanico-normanno (la più grande in Calabria); costruita parte sulla nuda roccia e parte su una cripta a croce greca; probabilmente su una basilica paleocristiana intorno all’anno 1000; e la Chiesa di San Francesco dalle forme romanico-ogivali del 1252.
LOCRI
Fondata nel VII sec. a.C. dai locresi su una località già abitata da popoli italici; oggi è uno dei più moderni centri della costa jonica calabrese e frequentata stazione balneare.
Di grande interesse è la zona degli scavi archeologici (3 km dal centro) in cui si possono ammirare i resti di un tempio ionico (V sec. a.C.); del santuario di Persefone e di un tempietto di Athena.
Inoltre; nell’area si trovano anche i resti di un teatro greco-romano e un fortilizio della Casa Marzano presso il quale ebbe luogo la battaglia tra Scipione e Annibale (205 a.C.).
Nelle vicinanze degli scavi sorge l’Antiquarium che ospita materiale archeologico di notevole interesse.
Reggio Calabria - Scilla
Città della Fata Morgana per l’effetto ottico secondo il quale sembrerebbe più vicina alla Sicilia di quanto in realtà non lo sia; Rhègion è stata una fiorente città della Magna Grecia (VIII sec. a.C.) grazie alla posizione strategica al centro di una delle vie di comunicazione più importanti del passato.
Delle antiche edificazioni rimangono solo alcuni resti di mura greche visibili sul Lungomare Falcomatà; che D’Annunzio definì “il più bel chilometro d’Italia”; il Castello Aragonese (XV sec.) costruito su una già esistente fortezza del 1027 di cui restano due torri cilindriche ed un tratto della cortina muraria; il Duomo; completamente distrutto e ricostruito in stile romanico che custodisce un pulpito marmoreo a bassorilievi; alcuni sepolcri e tele importanti.
Notevole valore a livello nazionale assume il Museo Archeologico con le tavolette di bronzo costituenti l’archivio della città di Locri; la testa di Apollo dell’età di Fidia proveniente da Crimisa; terrecotte votive arcaiche; parti di decorazioni architettoniche di templi dell’area reggina; monete greche e bizantine; opere di pittura di Mattia Preti e Antonello da Messina.
Ma le attrazioni divenute il simbolo della città sono senza dubbio i Bronzi di Riace; le statue di due guerrieri greci dalle forme fisiche perfette; di cui rimane ignoto l’autore; rinvenute nelle acque di Riace il 16 Agosto 1972; affondate probabilmente in un naufragio.
Da non perdere una sosta nella mitica Scilla; centro arroccato alle pendici di un promontorio roccioso; noto per le caratteristiche case costruite sul pelo dell’acqua; per la gastronomia a base di pesce spada pescato dalle ormai poche spatare rimaste e per il Cerasolo di Scilla; vino gustoso prodotto in loco.
Sila
La Sila è un grande altopiano che si estende per circa 2000 kmq nella parte centrale della Calabria.
Boschi; radure e torrenti raggiungono un’altitudine di 1200 metri sul livello del mare culminanti nel Monte Botte Donato (1928 m).
Compresa tra le province di Cosenza; Catanzaro e Crotone; è divisa nelle tre aree Sila Grande (centro); Sila Piccola (Sud) e Sila Greca (Nord).
Per 75.700 ettari l’altopiano silano è tutelato; dal 2001; dal Parco Nazionale della Sila.
Boschi verdi che costituiscono un microcosmo da scoprire attraverso l’escursionismo grazie al quale è possibile osservarne la flora; ma anche la fauna (lupo; volpe; scoiattoli; ghiri; lontra; picchio nero).
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